lunedì 8 agosto 2011

Apocalyptical Marshmellow Crunchers, o una diapositiva concettuale semplice e inquietante

Da tre mesi esatti Apocalyptical Marshmellow Crunchers, l'opera prima di S.H. Palmer, è finalmente disponibile in e-book. Il romanzo, pubblicato a puntate e in una versione differente sui primi sei numeri della nostra rivista, rivive ora su Amazon grazie all'interessamento della casa editrice Il Menocchio; una collaborazione non occasionale che si è concretizzata con la pubblicazione del secondo e fin'ora inedito romanzo di S.H. Palmer: Infiltrazione.

L’ultima guerra contro il nulla ha distrutto il mondo, i desideri e la memoria di ogni cosa: gli unici sopravvissuti sono i Randagi del Macello, bambini mangiatori di libri antichi, detentori della saggezza storica, predestinati alla rieducazione futura del popolo, e un gruppo di masticatori di tabacco inumidito di benzina, che coadiuvano la realizzazione del progetto: la ricostruzione del passato dimenticato, una grande opera di recupero della memoria della civiltà (o della barbarie) perduta.

In 500 battute, ecco il succo di Apocalyptical Marshmellow Crunchers, l’opera prima di S.H. Palmer, che tante ombre e mistero ha saputo catalizzare su di sé, fino alla recente e mirabile decisione di uscire allo scoperto, grazie all’edizione in e-book di quello che la stessa autrice ha definito un vecchio racconto nel cassetto, ma che in realtà si presta adeguatamente a diapositiva concettuale della scrittura e del vissuto oscuro di Palmer.

Chi ha avuto la fortuna di assistere alla nascita e alla gestazione di AMC, sa che, sin dai primi vagiti – le guerre, quelle vere, avevano appena ricominciato a decostruire, maltrattare e togliere senso al tempo – le vicende dei masticatori di tabacco sono da subito apparse come il tentativo di affrescare un quadro distorto e grottesco – una prospettiva straniata quanto realistica di una realtà troppo surreale perché possa continuare a mantenere questo nome – di una generazione reale – quella dell’autrice – che alla fine degli anni Novanta e allo scoccare del decennio dei due zeri si è ritrovata ancora una volta – ma è sempre la prima, quando ci sei dentro – senza punti di riferimento, a contemplare la propria solitudine e quell’individualismo escapista elevato da secoli a roccaforte sicura e inespugnabile.

Ma vincere è inutile, si sa, e quando il mondo comincia a crollare, perché cadono le certezze e ciclicamente le generazioni vengono assorbite dalla spugna del Sistema, succede che una nuova classe, invece di farsi avanti, decide di asseragliarsi nella propria diversità, rinunciando a tutto, nomi di battesimo compresi, sostituti da iniziali oscure, le Lettere che alla fine, metaforicamente, offriranno la catarsi della scrittura, di fronte a un’alba non più tragica ma leightiana – come Vivien, l’eroina del Vento.

Le sperimentazioni linguistiche, le commistioni di registri narrativi affastellati fino al tracollo, l’incertezza spazio-temporale del racconto e un micidiale filtro sarcastico a bilanciare il rancido scenario post-atomico (ma pre-apocalittico, il peggio ritarda cronicamente), non sono altro che componenti accessorie che inscrivono di diritto Apocalyptical Marshmellow Crunchers allo stuolo di quella scrittura post-moderna che si rinnova nel suo esercizio e attinge alle fonti più disparate (Proust, Goethe, Nick Cave, Via col Vento), per poi incantare nella sua apparente semplicità e nel suo fascino inebriante e inquieto.

Una seduzione nell'ombra: lasciatevi infettare.

(Pierluca D'Antuono)